Onorevoli Colleghi! - Il settore ambientale e la questione energetica sono negli ultimi tempi al centro dell'attenzione in ambito non solo nazionale, ma soprattutto mondiale. Il Protocollo di Kyoto firmato nel 1997, che l'Italia ha reso esecutivo con la legge n. 120 del 2002, è lo strumento attraverso il quale si è data attuazione alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, adottata a New York il 9 maggio 1992, che impegna a limitare le emissioni annue di gas responsabili dell'effetto serra. Per l'Italia l'obiettivo fissato è la riduzione di tali gas del 6,5 per cento entro il periodo 2008-2012. In tale contesto un ruolo di primo piano viene svolto dalle politiche volte a incentivare la produzione e il consumo di biocarburanti di origine agricola e l'adozione di alcune importanti misure a livello sia comunitario che nazionale. Nell'ambito della riforma della politica agricola comune (PAC), infatti, sono previste misure per l'incentivazione della produzione agroenergetica. La Commissione europea, inoltre, ha adottato un Piano di azione per la biomassa e definito una Strategia dell'Unione europea per i biocarburanti.
      A livello nazionale la legge finanziaria 2006 (legge n. 266 del 2005) aveva previsto il rinnovo delle agevolazioni per il biodiesel e nuovi interventi di promozione delle filiere agroenergetiche. Nella scorsa legislatura, il decreto-legge n. 2 del 2006, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 81 del 2006, aveva introdotto, all'articolo 2-quater, l'obbligo per i produttori di carburanti diesel e di benzina, a decorrere dal 1o luglio 2006, di immettere al consumo biocarburanti di origine agricola, nell'ambito di un'intesa di filiera, di un

 

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contratto quadro o di un contratto di programma agroenergetico, in una misura, crescente di un punto percentuale annuo fino al 2010, pari all'1 per cento dei carburanti immessi al consumo nell'anno solare precedente. Successivamente, la legge finanziaria 2007 (legge n. 296 del 2006) ha sostituito il citato articolo 2-quater, prevedendo che l'obbligo ivi stabilito decorra dal 1o gennaio 2007 e che la quota minima di biocarburanti e di altri carburanti rinnovabili sia fissata, a partire dall'anno 2008, nella misura del 2 per cento.
      In contesti economicamente rilevanti l'energia rinnovabile è stata posizionata al livello di prodotto sul quale investire. Ed è proprio su questo punto che il concetto di agroenergia può essere utile per riposizionare il settore nel quadro di un'attività economica, quale l'agricoltura, che è affidabile ed efficace a lungo termine. La presente proposta di legge ha come scopo quello di dare nuovo e maggiore impulso alle politiche volte a incentivare la produzione di energia rinnovabile e di biocarburanti di origine agricola, attraverso il rafforzamento degli strumenti già previsti e l'introduzione di nuovi strumenti.
       La presente proposta di legge è composta da sei articoli.
      Nell'articolo 1 si fa riferimento agli obiettivi del citato Protocollo di Kyoto e alle finalità della legge, con particolare attenzione allo sviluppo della filiera bioenergetica e dell'utilizzo delle fonti di agroenergia.
      L'articolo 2 definisce i prodotti agroenergetici.
      L'articolo 3 definisce l'attività agroenergetica.
      L'articolo 4 disciplina le organizzazioni di produttori agroenergetici e ne prevede le finalità.
      L'articolo 5 disciplina il Piano agroenergetico nazionale, predisposto con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.
      L'articolo 6, infine, reca la copertura finanziaria della legge.
 

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